È in vigore dal 23 maggio 2024 il Critical raw materials act, il regolamento UE 2024/1252 pubblicato in Gazzetta ufficiale dell’Unione europea lo scorso 3 maggio.
Il regolamento Ue propone alcune azioni per garantire l’accesso all’approvvigionamento sicuro, resiliente e sostenibile di materie prime critiche essenziali per diversi settori strategici – tra cui le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, il settore digitale, aerospaziale e della difesa – attraverso una serie di obiettivi concreti fissati al 2030 relativi alla percentuale di domanda da coprire a livello domestico: 10% per l’estrazione, 40% per la trasformazione e 15% per il riciclaggio.
Diverse le azioni previste, tra queste:
- la definizione di priorità d’azione chiare (indicazione elenco materie prime strategiche, definizione parametri di riferimento riguardanti le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento);
- la creazione di catene di approvvigionamento delle materie prime critiche sicure e resilienti (riduzione degli oneri amministrativi, semplificazione delle procedure di autorizzazione, sostegno per l’accesso ai finanziamenti);
- la garanzia che l’UE possa attenuare i rischi legati all’approvvigionamento (monitoraggio delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche, coordinamento delle scorte di materie prime strategiche tra gli Stati membri)
- gli investimenti in ricerca, innovazione e competenze (adozione e diffusione di tecnologie innovative);
- la protezione dell’ambiente migliorando la circolarità e la sostenibilità delle materie prime critiche (sviluppo sostenibile delle catene del valore delle materie prime critiche, adozione e attuazione di misure nazionali per migliorare la raccolta di rifiuti essenziali ricchi di materie prime e garantirne il riciclaggio in materie prime critiche secondarie)
- l’impegno internazionale, inteso come diversificazione delle importazioni di materie prime critiche dell’Unione, intensificazione delle azioni commerciali, e sviluppo ulteriore dei partenariati strategici.
Maggiori informazioni sul sitoweb della Commissione europea.