Anche il Centro di Coordinamento RAEE è tra i firmatari del documento inviato oggi ai membri del Parlamento Europeo, rappresentanti del Governo italiano e parlamentari per chiedere che le proposte europee per il clima e l’ambiente siano rese più incisive, in vista della negoziazione relativa alla versione finale del pacchetto di ripresa europeo post Covid, prevista a novembre. Di seguito il testo sottoscritto:
“Rendere gli investimenti europei adeguati alla sfida di una transizione ecologica, climatica e socialmente sostenibile“
Gentili membri del Parlamento Europeo, rappresentanti del Governo italiano e parlamentari,
la transizione verso un’economia ambientalmente sostenibile e climaticamente neutrale rappresenta una sfida epocale che cambierà il sistema energetico e i nostri modelli di produzione e consumo in tutti i settori. I pacchetti di stimolo per la ripresa dalla recessione causata dalla pandemia da Covid-19, come ribadito in sede europea, devono dedicare una parte adeguata dei finanziamenti ai rilevanti investimenti necessari per la transizione alla neutralità carbonica e non devono danneggiare il clima e l’ambiente.
Per questo, in vista della negoziazione relativa alla versione finale del pacchetto di ripresa europeo post Covid, prevista per il mese di novembre, vi chiediamo di sostenere che le proposte europee per il clima e l’ambiente siano rese più incisive:
- Ambizione climatica: portare dal 37% al 50% la quota di investimenti del Recovery and Resilience Facility – il più importante strumento di finanziamento del pacchetto Next Generation EU – destinati a progetti favorevoli al clima, sia per realizzare il taglio delle emissioni del 55% entro il 2030 e puntare sulla neutralità climatica al 2050 che per contribuire a mobilitare i 350 miliardi di euro all’anno di investimenti per il clima e l’energia a livello europeo, stimati dalla Commissione Europea;
- Criteri climatici per gli investimenti: adottare una metodologia chiara per riconoscere gli investimenti favorevoli al clima, come quella definita dal Regolamento 2020/852 per la “Tassonomia per la finanza sostenibile”;
- Una lista di esclusione: introdurre una lista di attività economiche che non possono accedere ai finanziamenti del Recovery and Resilience Fund perchè incompatibili con il taglio delle emissioni al 2030 e con l’obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050.
Se non ora quando? È il momento delle scelte e della responsabilità!
Chiediamo che, per raggiungere l’obiettivo condiviso di contrasto alla grave crisi climatica in corso, si adottino misure credibili e quindi adeguatamente finanziate.